Il contesto positivo rappresentato da un basso livello di danni causati da catastrofi naturali e dalle emissioni di riserve hanno offuscato i reali livelli di deterioramento dei profitti del settore riassicurativo. Secondo l’agenzia di rating Moody’s, questa situazione “mascherata” fa sì che le compagnie di riassicurazione sembrino in una posizione più favorevole di quella in cui realmente si trovano.
Nel suo ultimo update riassicurativo, Moody’s ha spiegato che la pressione subita dal mercato riassicurativo nel 2015 dovrebbe continuare anche nel 2016, con un costante calo del surplus di capitale e una minor domanda.
“L’abbondanza di capacità riassicurativa e un crollo della domanda da parte delle compagnie assicurative ha posto pressione sul pricing riassicurativo e contribuito all’erosione dei termini e delle condizioni”, ha spiegato Simon Harris, Managing Director di Moody’s.
Rimane negativo l’outlook di Moody’s relativo al settore riassicurativo globale, come risultato del prolungamento di questa situazione di capacità in eccesso e domanda in calo.
L’accumulazione della capacità non mostra segni di rallentamento poiché rimane forte l’interesse degli investitori verso le insurance-linked securities (ILS) e altre fonti di capitale alternativo per ottenere ritorni dagli investimenti in rischi assicurativi e riassicurativi. Le compagnie di riassicurazione tradizionali, invece, stanno subendo danni limitati.
Nel 2015 la performance negativa del combined ratio e degli utili delle compagnie riassicurative è stata nascosta dagli effetti positivi dei rilasci di riserve e della mancanza di gravi danni. Moody’s aggiunge che anche la gravità di tale deterioramento è stata celata.
Questo significa che le compagnie riassicurative non stanno registrando performance così positive come quelle indicate dai risultati, un fatto che quest’anno non è passato inosservato dal momento in cui qualche azionista ha cercato di sollecitare i consigli di amministrazione per adottare un approccio più proattivo nel ricercare nuove fonti di rendimento.
Come risultato, Moody’s afferma che è minacciata l’abilità delle compagnie riassicurative di valutare il proprio costo del capitale. I ritorni, quindi, potrebbero scendere al livello in cui l’attività di underwriting diventerebbe incredibilmente infruttuosa.
Allo stesso tempo, per rispondere a queste tensioni, le compagnie di riassicurazione stanno cercando di innovarsi o di partecipare a fusioni e acquisizioni ma Moody’s rileva che anche questo comporta dei rischi, poiché una cattiva esecuzione potrebbe comportare minacce significative all’intero business.
Il capitale alternativo, nel frattempo, si sta sempre più radicando nel settore e si sta diffondendo all’infuori del settore riassicurativo property catastrophe. Questo fatto rappresenta una minaccia costante per le compagnie riassicurative che non hanno imparato a migliorare la propria efficienza, ridurre il proprio costo del capitale, o iniziato ad inserire capitale proveniente da terzi o alternativo all’interno delle proprie strutture di business.
Moody’s nota che il capitale alternativo è sia una “minaccia che un’opportunità” per le compagnie di riassicurazione. È da molti anni che viene ripetuto questo ma, nonostante le attuali pressioni, alcune compagnie riassicurative non stanno riuscendo a coprire i mercati finanziari. Non stanno traendo beneficio, quindi, dalle opportunità ma anzi le stanno trasformando in una minaccia sempre più grande.
Un giorno sarà troppo tardi per le compagnie riassicurative per provare ad approcciarsi tutto su un colpo alle insurance-linked securities e al capitale alternativo in veste diversa da semplici cedenti. Stanno aumentando sempre più le opzioni a disposizione degli investitori che cercano un management professionale del proprio capitale e le unità di gestione patrimoniale delle insurance-linked securities delle compagnie riassicurative potrebbero dover lottare per guadagnarsi una posizione di trazione in futuro.
Utilizzando le stime provenienti da Aon Benfield, Moody’s rileva anche che il capitale alternativo ora rappresenta più del 12% della capacità riassicurativa globale. Anche se è solo leggermente migliore rispetto ad un anno fa e la crescita si è decisamente rallentata, in risposta ai minori ritorni disponibili, sembra assicurata la crescita futura poiché i manager delle ILS trovano sempre nuovi modi per spezzare la catena del valore del trasferimento del rischio e avvicinarsi ai rischi che coprono.
Allo stesso tempo, secondo Moody’s, il pricing dei catastrophe bond ora è sempre più legato al settore riassicurativo tradizionale. Se verranno raggiunti dei progressi nel ridurre i costi frizionali associati con l’emissione di obbligazioni catastrofe (o cat bond), il pricing potrebbe diventare così attrattivo che i cedenti cercheranno sempre più di aggiungere un cat bond ai propri programmi di riassicurazione.
Per il futuro Moody’s prevede che l’esubero di riserve si ridurrà lievemente e che le minori emissioni danneggeranno i ritorni delle compagnie di riassicurazione. Poiché mascherano i trend e le evoluzioni del pricing, le riserve sono state utilizzate abilmente per rafforzare gli utili ma Moody’s avverte che il recente “sovvenzionamento di attività ‘vintage’ potrebbe causare un deficit di riserve e amplificare l’effetto negativo sulla redditività del futuro.”
L’agenzia di rating ha anche sollevato il problema relativo all’impatto che le compagnie di riassicurazione potrebbero subire a causa della prossima catastrofe scatenante gravi danni, in particolare un evento negli Stati Uniti, paese in cui i termini e le condizioni delle polizze si sono allungati di più e le coperture aggregate, multi-rischio e pluriannuali stanno diventando la routine.
Alcune compagnie di riassicurazione potrebbero riscontrare un crollo dei profitti superiore a quello stimato dai loro modelli, il che potrebbe danneggiare gran parte della loro redditività e base di capitale.
Come conseguenza, si verificherà un aumento dei tassi, in seguito al quale i mercati finanziari potrebbero “aprire i rubinetti” e lasciare fluire il capitale alternativo. In tale scenario potrebbe essere grave la minaccia per qualche compagnia riassicurativa tradizionale.
Secondo Moody’s, le compagnie riassicurative che corrono il maggiore rischio di non riuscire a soddisfare il proprio costo del capitale sono quelle che fanno più affidamento sulle emissioni di riserve. Tuttavia, le riserve delle compagnie più conservative probabilmente continueranno a fluire, migliorando la loro abilità di gestire le tensioni del mercato.
Concludendo, quindi, per Moody’s nessun termine in vista per queste condizioni del mercato riassicurativo difficili e competitive. Anzi, più persisterà questa situazione, maggiore pressione ci sarà sui profitti delle compagnie.
L’unica incognita è rappresentata da questo mascheramento e da quanto continuerà ad offuscare gli effetti reali dello stato del mercato in termini di profitti, ma per alcune delle compagnie riassicurative più “marginalizzate” il momento della verità potrebbe non essere poi così lontano.
Fonte: Artemis